Ognuno di noi ha creato la sua zona di confort cioè quello stato mentale, quelle abitudini quasi rituali in cui ci sentiamo al sicuro, dove non proviamo né ansia né paura. E’ quello spazio in cui abbiamo il pieno controllo di tutto ma è anche il nostro più grande limite perché se da un lato ci sentiamo al sicuro, dall’altro abbiamo costruito la nostra gabbia. Ogni volta che sento di aver creato una zona di cui ho il pieno controllo quindi una gabbia da cui vorrei uscire perché qualcosa di nuovo possa entrare nella mia vita, mi pongo 5 domande:
- Mi incuriosisce? Sono curiosa di questa novità? Se si vado avanti.
- E’ adatta a me? E’ nelle mie corde?
- Ho delle paure a riguardo? La paura serve, anzi è fondamentale perché la paura è una grande alleata. Quel poco di paura che serve per informarsi,prepararsi ed acquisire gli strumenti adatti.
- E’ ora di espandere la zona in cui mi muovo abitualmente? Che non significa buttarsi in mare se non so nuotare ma significa bagnarsi almeno i piedi per sentire l’acqua sulla pelle … un passo alla volta.
- Quali sono le condizioni alle quali posso provare la nuova esperienza? Non è compito di qualcun altro stabilire come, dove, quando e perché far entrare qualcosa di nuovo o insolito nella tua vita, è compito tuo. In questo modo non puoi sbagliare perché non sono i criteri di scelta o i valori degli altri a guidarti ma soltanto i tuoi.
Ultimo consiglio : inizia sempre con le piccole cose e, quando ti sentirai più sicura/o, inizia pure ad “osare”.
Buon lavoro.