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Ego, mente ed emozioni

La vera sfida che molti di noi stanno affrontando è governare i pensieri piuttosto che andare dietro al delirio della mente.

 Ci hanno insegnato ad identificarci con modelli e ruoli precostituiti capaci di indurre in noi pensieri/emozioni/azioni carichi di condizionamenti  ma questa identificazione non fa altro che allontanarci dal nostro vero sé e rafforza invece quel falso sé che chiamiamo “ego”.

L’Ego si trova a suo agio solo in situazioni che già conosce, in schemi noti e collaudati e rifiuta ogni cambiamento possibile, cioè si identifica con il passato e ha paura del futuro. Rivivere più volte la nostalgia di qualcosa che ormai non c’è più o  la paura di ciò che potrà succedere in futuro sono le sue armi migliori per proiettarci indietro o in avanti nel tempo e disconnetterci dal presente.

La mente sottoposta al comando dell’ego rifiuta il presente e genera pensieri disturbanti e condizionati che suscitano in noi senso di impotenza, difficoltà e comunque disagio ad accogliere qualsiasi novità anche positiva.

Portando consapevolezza al momento presente possiamo osservare l’ego da una certa distanza per cui ci disidentifichiamo con esso,  calmiamo la mente e generiamo pensieri  creativi che invece creano forza, fiducia e conoscenza delle nostre risorse interiori.  

Per conoscere la qualità e l’origine dei nostri pensieri osserviamo le emozioni che essi suscitano. La mente inganna ed è molto volubile, le emozioni, soprattutto quelle ricorrenti e quotidiane, sono dei veri e propri indicatori del nostro livello di benessere, che vanno ascoltati e non trascurati. Una mente condizionata dall’ego non può produrre pensieri-emozioni utili o benefici, il nostro benessere in realtà gli rema contro. L’ego è interessato ad esistere e rafforzarsi per tenere tutto sotto il suo controllo , è necessario quindi che provochi ansie, timori, panico e tutto ciò che ci può far confondere nell’ascolto dei nostri bisogni, nell’espressione di talenti e capacità personali e nel fare le scelte giuste.

Più diventiamo osservatori distaccati dei nostri processi mentali ed emotivi, più facilmente torniamo alla lucidità abbandonando lo stato confusionale in cui ci troviamo e ritrovando il contatto  con il vero sé.

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