Negli ultimi anni si sono susseguiti molti slogan relativi al vivere il momento presente (a partire dal famoso “carpe diem” in poi) che personalmente credo abbiano un po’ confuso le idee creando un mondo in cui per dirla in parole povere “ogni lasciata è persa”. Questo modo di vedere il presente ha come conseguenze il guardarsi continuamente intorno per cogliere quell’occasione che stiamo per perdere prima che sia troppo tardi e il dover muoversi continuamente da un momento all’altro per essere dappertutto in ogni istante. A mio parere il presente non è così e non è neanche il frutto di tutto ciò che ci ricordiamo del nostro passato.
Il presente è essere completamente immersi in quel particolare momento trovando la giusta sintonia tra la nostra frequenza interiore e quella universale. Questa sintonizzazione può avvenire in molti modi che vanno dallo scegliere di compiere un’azione, allo stare immobili in attesa e comunque ogni processo che ci porta verso questa armonizzazione rimane un processo dinamico e vitale. L’immersione nel momento presente ci mette in contatto con la realtà e porta con sé necessariamente la possibilità di rinascere, di scoprire e scegliere cose nuove che rompono la continuità col nostro passato. Si tratta di agire e scegliere per noi stessi in accordo con le parti più profonde e nascoste del nostro essere.